Antico e Primitivo Rito di Memphis e Misraïm
       Sovrano Santuario Italiano

 

LA STANZA DELLE LAUDES

(tra la 5° e la 6° ora del mattino).

Le ore delle lodi elevate al Supremo per l'apparire della luce, al primo cenno del giorno.
Si ringrazia l'Ente Supremo per i doni di Conoscenza e di Amore ricevuti o in arrivo nella giornata di luce.
 

da "Mentre mangio un'esperienza"

SOFFIO D'UOMO

Cicala ieri mi frettavo i fianchi per cantare
Capra, oggi bruco sulla rupe impentata
Gatto, domani penserò senza dire
Polpo, talora stendo le braccia
tastando spazio e conoscenza.
Ma se il mio soffio è d'Uomo,
sfioro le acque e salgo la collina,
traggo senso dall'alga del fondale
e dal mastice che scende a lacrime
dal tronco del lentisco.
Avverto qualche volta
i brividi di un cielo
basso sotto i piedi,
ali senza penne.
Sparisce il prima e il dopo
mentre la vita se la piglia il vento
odoroso per gli aromi di tutte le piante
accarezzate correndo.

Manrico Murzi



 

SFINGE

Austera ti innalzi mia guardiana,
mia sovrana, sei ai miei occhi la madre custode degli dei.
Sempre vigile in questa terra sacra, vedo in te l’uomo e il leone.
La volontà e la forza.
Desiderosa mi parli, mi annunci la tua presenza…
Gli dei mi indicano il radioso tunnel del tuo regno
avvolto d’oro e lapislazzuli.
Tu sola passato presente e futuro.
Tu sola l’androgina scienza del creato.
Muovi i pensieri arrestando lo spazio ed il tempo.
La tua luce è seme per il povero ed acqua per l’afflitto.
Il tempo non ti mangia mai e il tuo occhio penetra
come lama mistica di blu cobalto ogni secolo di storia.
Le costellazioni in te trovano rifugio e splendi
di polvere astrale.
Un gemito esce dal caldo deserto,
un sussurro di sole ti bacia in eterno.
Padrona regale, io rivolgo a te le mie preghiere,
trattieni su di me la gloria degli dei.
Scolpiscimi nel cuore la stele del creato
e dipingimi per sempre tra gli astri del cielo.
Tu mia sovrana, custode di meraviglie, stupisci l’uomo
ed incanta il leone.
Trattieni la ruota del mondo e
vola nei cieli come il falco di Horo verso
un mistero nero di vuoto incolmabile….
lì in quello spazio dove troverò la pace eterna.

A. Fais


AMORE

Per quel che dovevo
ho dato.
Né il giorno dopo né
quello passato.
Mi è misero il tempo
che il tutto
mi ha misurato.
Amo di quel che amo
i ritmi,
e il loro dolce eterno fluire.
Amo del mare
l'azzurro,
che sfuma nel cielo.
Amo
i tuoi occhi,
che tanto mi hanno saputo donare.
Amo, e nell'amore
qui e ora
io voglio tornare.

Sebastiano Scandurra

 

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